Il fai da te che supporta la fotografia analogica

In questi ultimi anni la fotografia analogica sta vivendo un vigoroso ritorno di fiamma, nonostante alcuni ostacoli come l’aumento dei costi delle pellicole e chimici e la reperibilità non sempre agevole degli stessi.

Paradossalmente è proprio la tecnologia a supportare il movimento analogico grazie a numerose comunità DIY (acronimo inglese che sta per Do It Yourself, ossia Fai Da Te), che, grazie all’accesso a risorse gratuite o a basso costo, costruiscono nuovi oggetti o rimpiazzano attrezzatura non più reperibile.

Una di queste realtà è Reveni Labs, vero e proprio laboratorio casalingo, nato da un’idea dell’ingegnere canadese Matt Bechberger.

Reveni Labs LOGO © Matt Bechbergerm

A Matt piaceva molto scattare fotografie e si appassionò fin da giovanissimo allo strumento digitale.  A 20 anni trovò in un mercatino di antiquariato una vecchia macchina analogica, una Pentax Spotmatic SP1000, e si innamorò immediatamente della natura meccanica di quel mezzo.  Da quel momento non smise di comprare macchine fotografiche analogiche, che tutt’ora colleziona.

A Discorsi Fotografici, Matt confessa che “mi piace scattare fotografie ed il processo analogico per me è più divertente di quello digitale. Perdo interesse dopo aver scattato fotografie in modo digitale, mentre con la pellicola apprezzo tutto ciò che avviene dopo lo scatto. Mi piace molto di più usare l’attrezzatura. Uso ancora il digitale per le foto e la documentazione dei prodotti, ma per l’arte scelgo la pellicola. Sono molto felice di vedere il mercato delle pellicole che inizia ad espandersi di nuovo dopo 20 anni di stasi.”

L’altra passione di Matt è l’elettronica, nata quando a 11 anni smontò il suo primo personal computer. Questa inclinazione lo portò a studiare ingegneria elettronica ed oggi trova il modo di fondere le sue passioni per creare sempre qualcosa di nuovo.“Non posso fare a meno di trovare il modo di costruire nuovi oggetti una volta che vedo delle possibilità.  Potrei trovare una fotocamera interessante che voglio avere (medio formato 6×17 panoramico, per esempio) e quindi decido che dovrei provare a crearne una. Oppure ho un problema e cerco un’idea per un dispositivo che possa risolverlo. Creo il prodotto che voglio comprare perché penso che anche altri siano nella mia situazione, hanno problemi simili e sarebbero disposti a comprare quello che voglio creare. Finora questo modo di agire ha funzionato!”

Spot Meter © Matt Bechberger

Ma quali sono gli ingredienti che hanno permesso al movimento fai-da-te di restituire nuova linfa al mondo analogico? Secondo Matt “ci sono quattro tecnologie importanti che hanno permesso di creare più facilmente. Stampanti e software avanzati di progettazione 3D a basso costo, microcontrollori semplici da programmare, circuiti stampati professionali a basso costo e con progettazione facile da imparare.
Queste tecnologie vengono utilizzate in tutto il mondo da piccole aziende per creare nuovi prodotti con investimenti iniziali modesti e gruppi di clienti più piccoli, oltre a consentire nuovi livelli di personalizzazione. Queste nuove tecnologie permettono a chiunque abbia un’idea e una passione di creare ciò che sogna. Il mondo della fotografia analogica ne trae evidenti vantaggi poiché le persone utilizzano queste tecnologie per risolvere problemi che incontrano con vecchie fotocamere e vecchie attrezzature.

Una delle ultime creazioni di Matt è lo Spot Meter, arrivato in redazione lo scorso mese, che ha visto la luce dopo una campagna crowdfunding di successo, raccogliendo oltre dieci volte la cifra posta come obiettivo.

Confronto con esposimetro spot classico © Matt Bechbergerm

L’esposimetro spot è un apparecchio fondamentale soprattutto per la fotografia in medio e grande formato perché permette di effettuare un’accurata lettura della luce in modo da scegliere con criterio l’esposizione corretta. Sul mercato esistono dei modelli ancora in produzione ma sono molto costosi ed ingombranti.

Il Reveni Labs Spot Meter ha molte frecce al suo arco: le dimensioni sono ridottissime così come il suo peso (appena 30 grammi circa), le funzioni sono semplici ed allo stesso tempo complete, il costo è ampiamente alla portata di ognuno. Inoltre l’angolo di misurazione spot è di appena 1,5° circa e ha la possibilità di ricevere aggiornamenti firmware!

Spot Meter © Matt Bechberger

L’interfaccia utente è la caratteristica che lo rende diverso rispetto agli esposimetri spot tradizionali, che utilizzano la lettura attraverso una lente e restituiscono una misurazione. Il Reveni Labs Spot Meter, invece, offre all’interno dell’oculare uno schermo oled con un bersaglio centrale circondato da varie informazioni di misurazione. Guardando nel mirino con un occhio e tenendo l’altro aperto, il cervello sovrappone efficacemente l’obiettivo alla scena che si mostra di fronte.

L’esposimetro Reveni Labs è controllato tramite 4 pulsanti posti nella parte superiore. Sono necessarie soltanto poche sessioni di utilizzo per prendere familiarità con le operazioni assegnate.

Spot Meter © Matt Bechbergerm

La gamma di funzioni copre tutte le esigenze di lettura ed aggiunge interessanti opzioni. Oltre alla lettura singola che viene presentata come quella base, è disponibile la lettura media che prevede la misurazione delle luci e delle ombra al fine di ottenere un valore di riferimento. Ma le funzioni più complesse e profonde sono due: la lettura a zone ed il metodo di lettura di precisione detto PMM (Precision Metering Mode).

Spot Meter © Matt Bechbergerm

Nel primo, lo strumento consente di misurare un punto nella scena e quindi assegnarvi una zona, individuando la lettura del grigio medio in quel punto della scena. Lo Spot Meter Reveni Labs calcola automaticamente il valore della Zona V per la scena e visualizza la combinazione otturatore/apertura richiesta. Dopo la prima lettura si prosegue quindi a puntare il misuratore in varie aree di luce e ombra, e lo stesso comunicherà in quale zona cadono.

Modalità Precision Metering Mode © Matt Bechbergerm

Dopo numerose sessioni di misurazione e comparazione con altri esposimetri, possiamo affermare che il prodotto fa esattamente ciò che promette, e lo fa in modo preciso ed impeccabile. Dopo aver preso dimestichezza con il menu e con la configurazione dei tasti, tutto il procedimento di lettura scorre velocemente. Soltanto le modalità di lettura più complesse richiedono più tempo, ma sono riservate a modalità di fotografia già lenta e meditativa per concezione.

Inoltre peso e dimensioni consentono davvero di portarlo sempre appresso, pur mantenendo una convincente robustezza ed affidabilità costruttiva.

In definitiva siamo davvero entusiasti nell’immaginare gli scenari futuri del fai-da-te in ambito fotografico, potenzialmente senza limiti, e con il grande merito di consentire alla fotografia analogica di continuare a sopravvivere anche in epoca moderna.

Vi lasciamo alle caratteristiche dell’esposimetro spot di Reveni Labs.

Caratteristiche principali

Misurazione spot (~1,5 gradi) Cerchio da 6 pollici (15 cm) a 20 piedi (6 m)
Display OLED interno luminoso
Semplici controlli e menu
Lettura di apertura/velocità dell’otturatore per intero, incrementi di 1/2 o 1/3 di stop
Modalità di misurazione singola, media a 2 punti, sistema a zone e metodo di precisione
Modalità priorità diaframma o otturatore
Compensazione dell’esposizione in 1/3 di stop (intervallo da -2 a +2 stop)
2 batterie alcaline LR44
Dimensioni: 2,8″(71) L x 1,2″ (30,5) L x 1,5″ (38) H pollici (mm)

Dati tecnici

Gamma di velocità dell’otturatore: 1 ora – 1/8000 sec
Intervallo di apertura – F0.7 – f1024
Gamma ISO pellicola – ISO 1 – ISO 12800, vedere “Impostazione ISO pellicola” per l’elenco completo
Intervallo EV: da EV 2 a EV20 con incrementi di 0,1 EV (@ISO 100)
Gamma ISO: 1, 3, 6, 12, 25, 50, 80, 100, 125, 160, 200, 250, 320, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800

Mirko Bonfanti

https://www.reveni-labs.com/